Le carote fanno bene alla vista?
Sicuramente ha contribuito al propagarsi di questa credenza la leggenda sugli avieri: si diceva che durante la seconda guerra mondiale si nutrissero di carote per migliorare l’acuità visiva nelle missioni notturne.
Le carote sono ricche di betacarotene (vitamina A), fondamentale per la visione. In caso di carenza gravissima, non si riesce più a distinguere tra luce e buio e insorge la cecità notturna, come avviene nei paesi più poveri. Mangiare carote e berne il succo può indubbiamente avere effetti benefici sulla retina. Insomma, le carote fanno bene agli occhi ma entro certi limiti.
Le verdure a foglie verdi hanno più capacità delle carote nel miglioramento visivo.
In realtà già nel 2016 un’ampia ricerca pubblicata su Jama Ophtalmology giunse a questa conclusione dopo aver esaminato le abitudini alimentari di 63mila uomini e quarantamila donne. Furono messe a confronto le tipologie di ortaggi consumati, comprendenti appunto verdure a foglia (i vari tipi di insalata, come la lattuga e la romana, ma anche bietole e spinaci, cavolo nero, cime di rapa ecc.); il gruppo dei cavoli (broccoli, cavolfiori, cavolo a foglia ecc.); patate comuni e dolci, cipolle; pomodori crudi e cotti.
Il merito va ai nitrati contenuti nei vegetali citati: pare che tali sostanze siano in grado di migliorare il flusso sanguigno nelle zone oculari.
Inoltre nelle carote si trova la luteina, che svolge varie funzioni: protezione dai raggi ultravioletti nocivi, prevenzione della degenerazione maculare senile, di cataratta, retinite e congiuntivite. Si trovano nelle verdure a foglia verde e nei cavoli in generale: per esempio 100 grammi di cavolo contengono 11 mg di luteina, più che sufficienti per coprirne il fabbisogno quotidiano.
In conclusione, non buttiamo via le carote, che comunque hanno dei benefici, ma mangiamo anche verdure a foglia verde, le cui proprietà sono vaste tra cui la prevenzione del glaucoma. Sempre se mangiate con una dieta bilanciata e sana.