Vorrei commentare il saggio di Agostina Racca chiamato “Ciò che mostriamo è realmente ciò che siamo?” pubblicato sul “ilCaffe”.
Praticamente tutti vogliono diventare come il proprio ideale di bellezza, lo si può vedere ovunque, sui social, sui programmi televisivi, nei film etc. Ci sono quelli che si operano e quelli/quelle che si truccano e, come citato da Agostina, una donna passa più di 20 ora davanti allo specchio e spende in media €87 in estetica (ma secondo me è una stima al ribasso).
A parere mio sono soldi sprecati, perché una persona deve accettarsi per quello che è, ovviamente senza trascurarsi, e soprattutto lavorare di più sulla parte interiore, perché è quella che conta davvero. Ad esempio, io mi accetto per come sono, nonostante non abbia una 3^ di seno, un vitino da vespa e non sia alta 1.70m.
La frase che lei ha citato di Bukowski mi è piaciuta molto: “Perché sfotti così la tua bellezza? Perché non ci vivi insieme, e via? Perché la gente pensa che è tutto quello che ho. La bellezza non è niente, la bellezza non dura. Non sai quanto sei fortunato tu, a essere brutto, che se a qualcuno gli piaci, così sai che è per qualche cosa d’altro.”
Penso, anzi so, che la bellezza è un aspetto soggettivo della persona, quindi per me l’ultima frase di Bukowski è insensata. Perché se a me piace una persona, mi piace sia la parte interiore che la parte esteriore.
Adoro la frase finale di Agostina, è davvero bella: “Bisognerebbe imparare ad accettarsi a trovare ciò che di bello c’è dentro ognuno di noi, senza però tralasciare la parte esteriore, a cui bisogna saper dare il giusto equilibrio, in modo tale che non diventi una fissa malata ma un modo per sentirsi più accettati con noi stessi davanti allo specchio.”
Mai frase fu più vera.
Complimenti per quello che hai scritto, mi è piaciuto davvero molto!
Mi ha fatto molto piacere che tu sia d’accordo con ciò che ho scritto nel mio saggio!