Lunedì 25 febbraio sono andato con mio papà in piazza San Carlo a Torino alla presentazione del libro “le salite più belle d’Italia” scritto dal ciclista Davide Cassani. Cassani è un ex corridore professionista, ora ha circa cinquanta anni ed è CT della Nazionale maschile. L’incontro si è tenuto alla Banca Popolare, nella sala congressi. Assieme a Davide Cassani c’era Beppe Conti, giornalista sportivo con cui ha scritto il libro. Un accogliente pubblico appassionato di ciclismo come me ha avuto la possibilità di fargli tante domande sul libro e sulle sue esperienze. Durante l’incontro si é parlato delle salite più belle d’Italia scalate da Davide Cassani. Per scrivere il libro ha riscalato i colli che un tempo aveva fatto da professionista, spiegando nei minimi dettagli le difficoltà chilometro per chilometro, i rapporti da usare, i trucchi per fare meno fatica e le insidie da superare. Al tempo stesso ha raccontato tutti i ricordi di quando era professionista e faceva il possibile per stare al ritmo dei campioni più grandi come Pantani.
Ha parlato del Sestriere, Colle delle Finestre dove pure io ho provato le emozioni citate nel libro con la bici quest’estate, Colle dell’Agnello, Stelvio, Mortirolo, tre cime di Lavaredo, Monte Zoncolan, Abetone e l’Etna.
Oltre alle sensazioni provate da Cassani il giornalista Beppe Conti ha rievocato le storie dei tre più grandi campioni del ciclismo: Coppi, Bartali e Pantani.
Hanno raccontato un episodio simbolico di aiuto reciproco quando nel Tour de France nel 1952 Bartali ha dato a Coppi la sua borraccia.
Oppure quando Cassani ha riaccompagnato Pantani dopo essere caduto per colpa di un gatto che gli aveva attraversato la strada, per tutto il viaggio Pantani ha detto solo quattro parole: “capitano tutte a me” in sette ore di viaggio.
A fine convegno ho comprato il libro e mi sono fatto fare la dedica da Cassani assieme all’autografo.
L’incontro con Cassani e Conti mi ha fatto riflettere molto sulla questione del sacrificio e la costanza da mettere nelle cose che si vogliono raggiungere senza arrendersi al primo ostacolo che ti si pone davanti.
Questa domenica ho fatto l’allenamento di squadra e mi è sembrato di essere Cassani sulle salite della Valle Varaita per la fatica fatta.