Le famiglie arcobaleno sono famiglie in cui almeno un adulto omosessuale è genitore di uno o più bambini.
Secondo una ricerca del 2005 condotta da Arcigay, con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità, il 49% delle coppie omosessuali vorrebbe poter adottare un bambino.
Numerosi conservatori in parlamento, sostengono che riconoscere le famiglie “arcobaleno” attaccherebbe la famiglia naturale, convinti che i bambini delle famiglie con due papà o due mamme crescano con sbagliati principi.
Ma la famiglia è una rappresentazione della società e la famiglia come la società cambia. Per questo uno Stato democratico deve tutelare tutti. Se non accadesse questo subiremmo ancora matrimoni combinati per esempio.
In un articolo del Post pubblicato nel 2016 vi è riportato uno studio fatto nel 2010 dal ricercatore Michael Rosenfeld della Stanford University, che ha utilizzato i dati del censimento del 2000 negli Stati Uniti per esaminare la situazione scolastica di 3.500 bambini cresciuti con genitori dello stesso sesso. I risultati mostrano che non ci sono differenze significative nel progresso scolastico tra bambini cresciuti in famiglie omogenitoriali e bambini cresciuti in famiglie eterosessuali.
A parer mio, l’orientamento sessuale di una persona non ha nulla a che fare con la sua capacità di essere un buon genitore. Se l’importante è che al bambino sia garantito accudimento, affetto e cura, non serve concentrarsi sul genere del genitore.
Gli oppositori sostengono che un bambino adottato da una coppia arcobaleno risentirà di disturbi psicologici, dati i due punti di riferimento dello stesso sesso e che essi che non riuscirebbero a sostituire la figura paterna e materna, in grado di conferirgli sicurezza e stabilità.
Vige inoltre,nelle teste di chi è a sfavore, l’ idea che sarebbe possibile l’ esclusione e il bullismo nei confronti del bambino, perché considerato diverso dai suoi coetanei. Ma rendendo possibili le adozioni per le famiglie arcobaleno passerebbe l’importante messaggio di rispetto e tolleranza nella popolazione, e arriverebbe alle nuove generazioni educandole all’accettazione e alla convivenza con chiunque appaia diverso a nostri occhi. Inoltre, lasciando a gli omosessuali la possibilità di avere figli si reagirebbe in modo attivo e concreto contro i fenomeni di bullismo e omofobia. Credo che la variazione delle figure materne e paterne non danneggerebbe affatto il bambino: egli ha una una mente ingenua e priva di pregiudizi, perciò non soffrirebbe la mancanza di una figura maschile o femminile, guarderebbe unicamente l’aspetto affettivo e le attenzioni ricevute dai genitori .
Andiamo incontro ad una società sempre più variegata, un futuro sempre più cosmopolita; accettare le differenze, qualunque esse siano, non potrà che migliorare il nostro mondo. Il riconoscimento delle famiglie omogenitoriali nelle nostre società non può che arricchirla, fornendo una visione più ampia della libertà.