Agricoltura Bio: moda o cibo del futuro?
ApprofondimentiQuanti di noi passando tra gli scaffali di un supermercato hanno visto il logo del BIO e quante volte abbiamo sentito parlare del cibo biologico, e molto probabilmente ne abbiamo sentito parlare come se fosse la cosa più salutare al mondo, facendo anche passare l’altro cibo convenzionale come pieno di sostanze nocive, tossiche e cancerogene, come se dovessero ucciderci lentamente.
Informandosi sui vari siti si trovano soprattutto articoli che parlano di quanto sia diverso il metodo biologico da quello convenzionale senza basarsi su veri studi scientifici.
Quanti veramente sanno cos’è il biologico, quali sono le differenze e come funziona?
METODO CONVENZIONALE
Il metodo convenzionale è il metodo di coltivazione e di allevamento che cerca di utilizzare al meglio le risorse naturali per produrre alimenti. Nel tempo sono stati scoperti e inventati i concimi e gli agrofarmaci che aiutano l’agricoltore a produrre di più ottimizzando la potenzialità del terreno.
Gli agrofarmaci si dividono in: fitosanitari per il controllo delle erbe infestanti, antiparassitari che allontanano e combattono gli insetti e fungicidi che prevengono il contagio da parte di malattie fungine. I concimi allo stesso tempo si dividono in base al tipo di elemento minerale contenuto, i più utilizzati sono a base di azoto, fosforo, potassio e magnesio. Ma questi prodotti sono davvero dannosi come si dice?
Come comunicato già dalle case produttrici si, ma solo se assunti direttamente o in grandi quantità in un breve lasso di tempo. La probabilità che ciò accada è molto improbabile in quanto la quantità di utilizzo e la frequenza dei trattamenti sono regolati da numerosi enti. In più per rassicurarvi molti prodotti vengono controllati a campione prima della vendita.
Il secondo problema legato ai concimi e ai fitofarmaci: in seguito ai trattamenti possono verificarsi delle piogge che li fanno riversare nei fossi, nei fiumi e nei mari. Questo fenomeno è in costante calo ed è molto controllato principalmente dall’Arpa.
Ma, perchè gli agricoltori che con la Terra ci vivono, sono costretti ad utilizzare questi prodotti. Come dicono gli agricoltori stessi e come denuncia Coldiretti da anni, la colpa è dei costi di produzione elevati e dei prezzi di vendita troppo bassi, che obbligano a produrre di più per coprire le spese.
AGRICOLTURA BIOLOGICA
Molti pensano che l’agricoltura biologica sia un processo tutto naturale, nella quale le piante crescono nei campi e producono solo grazie a madre natura e all’amore del contadino con la camicia a quadri come si vede nelle pubblicità. Ma non è per niente così.
In realtà è un metodo di coltivazione e allevamento nella quale si cerca di diminuire e limitare gli impatti relativi alle tecniche lavorative: impatti ambientali legati all’uso di concimi di sintesi industriale, agro farmaci, antibiotici e stress animale.
Molte cause di inquinamento vengono eliminate con questo metodo ma restano alcuni impatti legati all’utilizzo dei mezzi agricoli (co2), dei concimi naturali e biologici come letame e compost che rilasciano reflui nel terreno. Da aggiungere inoltre l’eccessivo consumo di terreno: la superficie di terreno che serve per la coltivazione che con il metodo biologico aumenta ulteriormente in quanto si hanno rese minori.
Tutti gli aspetti legati alla produzione di prodotti biologici sono regolamentati da una norma europea che ne definisce e regolamenta tutti i processi produttivi e i prodotti ammessi.
Resta comunque migliore dal punto di vista ecologico in quanto più rispettoso dell’ambiente in tutti i suoi aspetti, e anche dal punto di vista della sicurezza dei prodotti.
SICUREZZA ALIMENTARE
Negli anni sono stati fatti moltissimi studi per conoscere le differenze nutrizionali e sanitarie legate al cibo bio rispetto a quello convenzionale.
Come dichiara uno studio condotto dal parlamento europeo i cibi biologici, sotto alcuni aspetti sono più sani: presentano una minor quantità di azoto (-10%) e cadmio (-30%) da paragonarsi a una quantità già di bassa entità nei convenzionali. Per gli altri elementi “negativi” non si riscontrano differenze significative.
Per quanto riguarda le proprietà nutrizionali non si notano molte differenze. Ma c’è un aumento di Omega 3 nella carne e nel latte BIO: più 47% nella carne e più 56% nel latte. Questi dati però sono stati ottenuti confrontando prodotti BIO con carni e latte provenienti da allevamenti intensivi. Allevamenti che, specialmente in italia, sono in calo e il benessere animale, che distingue gli allevamenti intensivi dagli altri, è uno dei punti fondamentali dell’allevamento, e come l’uso di antibiotici, sono regolamentati dal ministero della salute (lo stesso della salute umana).
Anche se il BIO è più sano non vuol dire che l’altro sia di “scarsa” qualità ma semplicemente meno “naturale” ma sicuro allo stesso modo.
Riassumendo se si acquistano prodotti italiani che rispettano le normative vigenti non si hanno grandi differenze nutrizionali e/o sanitarie.
CONCLUSIONI
In queste poche parole abbiamo esaminato i due principali metodi di agricoltura, abbiamo analizzato le differenze nel metodo lavorativo, le differenze sanitarie ed infine le differenze nutrizionali.
Abbiamo capito cos’è il BIO e sotto quali aspetti è migliore. Ma abbiamo anche conosciuto meglio il convenzionale imparando che anch’esso è limitato e controllato, quindi non così malvagio come si sente dire.
A mio parere, basandomi sui dati, il BIO è una grande iniziativa che potrà prendere una buona parte di mercato. Ma solo se verrà applicato un prezzo GIUSTO, che possa garantire una retribuzione adeguata a tutti i lavoratori del processo produttivo, in particolare agli agricoltori.
Però anche il metodo convenzionale non è da dimenticare, ma solo da migliorare in quanto ha garantito cibo per tutto il mondo fino ad ora.
Secondo me con un po’ di buon senso si potrebbe acquistare un po’ di BIO e un po’ di “normale”, ottenendo così un giusto costo per il consumatore finale, un’elevata sicurezza alimentare e un minor impatto ambientale.
Però come già detto bisogna usare il buon senso: se si acquista un prodotto convenzionale direttamente dall’agricoltore avrà di sicuro un minor impatto rispetto allo stesso prodotto bio che ha fatto centinaia e centinaia di chilometri.
Quindi, ora quando i vostri amici vi parleranno di quei miracolosi pomodori bio che arrivano dall’altra parte del mondo trovati sullo scaffale del supermercato, saprete cosa rispondere senza sentirvi voi quelli ignoranti.