Oggi per la prima volta sono andato ai seggi elettorali per votare i candidati europei e regionali.
Riguardo a questo avvenimento avevamo fatto una lezione con il professore di religione in cui tramite dei bigliettini anonimi dovevamo dire chi avremmo votato e il perché. Naturalmente non dirò chi ho votato, ma il perché è questo: perché è lo stesso partito che ha votato mio padre. Questo non perché io non abbia una testa mia o mio padre mi obbliga, semplicemente perché sono abbastanza impreparato sulla politica come molti altri miei compagni, come risulta da quello che abbiamo riscontrato tramite questa attività durante l’ora scolastica.
Quando si è ancora neo maggiorenni la maggior parte dei ragazzini si trova ancora a scuola e questo non permette di capire come funzionano realmente le leggi, a parte qualcuna che riguarda la scuola e quindi alle quali siamo diretti interessati, e questo secondo me penalizza la nostra scelta al voto.
Non sto dicendo che sia sbagliato far votare noi giovani, anche perché siamo il futuro ed è giusto che noi scegliamo chi ci rappresenterà, ma che la scuola soprattutto nell’anno prima che gli alunni compiano diciotto anni inserisca delle ore di politica in cui si spiega per bene come funzionano le cose nel periodo storico in cui stiamo vivendo così da renderci più chiare le idee e per farci capire che avere la possibilità di votare liberamente è una grande possibilità che nessuno deve sprecare. Una cosa molto simile all’idea di Gianluca Briguglia, che nel suo articolo su “il post” proponeva ”un’ ora di Europa” alla settimana già dalle scuole elementari per far conoscere meglio chi ci sta intorno, solo che al posto di “un’ora di Europa” la mia idea la chiamerei più “un’ora di presente” che in alcuni può essere decisamente più utile che una lezione di storia.
Ovviamente non si partirebbe dalle elementari , ma come ho detto prima da qualche mese prima che gli alunni compiano diciotto anni e non si tratterebbe di un’ ora alla settimana ma di qualche incontro con un professionista o comunque di un professore competente su questo argomento per evitare di togliere troppe ore alle materie più importanti.
Il fatto che i giovani siano poco informati e di conseguenza poco interessati alla politica è testimoniato dal fatto che secondo recenti studi dell’istituto di Piepoli, un istituto di ricerca indipendente, i giovani che vanno a votare sono soltanto la metà degli aventi diritto.