Il cibo è fondamentale per la nostra vita. Da esso ricaviamo le energie necessarie per muoverci e vivere quotidianamente. Per questo motivo dobbiamo stare attenti a quanto mangiamo e a ciò che mangiamo.
Molte persone tendono a non dare attenzione al cibo che ingeriscono, mangiando fuori casa o snack e cibi precotti mentre guardano la televisione o giocano al computer. Come dice la giornalista Silvia Maglioni nel suo articolo “Mangiare davanti al computer fa male alla linea” sul sito www.leonardo.it, quando pranziamo o ceniamo mentre siamo impegnati in altra attività come quella descritta sopra, non ci accorgiamo di cosa realmente stiamo mangiando. Non prestiamo attenzione alle quantità che ingeriamo e alle calorie contenute nei cibi, di solito, poco sani. In casi estremi ciò può portare a gravi problemi cardiovascolari oltre che a un aumento di peso, soprattutto per chi conduce una vita sedentaria, passando gran parte della giornata seduto su una sedia. Queste persone, a volte, mangiano per colmare dei vuoti o per problemi psicologici che non riescono ad affrontare in modo diverso. Per loro cambiare abitudini alimentare è un percorso lungo e difficile, che spesso non porta ai risultati sperati.
Spesso il valore del cibo non è più dato in base alla provenienza o alla qualità, ma in base al prezzo. Certo, in un periodo di crisi bisogna guardare anche a quello, ma il cibo, essendo una risorsa primaria per la nostra vita, deve essere scelto per il suo reale valore. Di questo parla Carlo Petrini in un articolo del 9 giugno 2010 su “La Repubblica”. Gli allevamenti e le colture attuali sono sempre più centralizzati e poco sostenibili, tutto perché la nostra società di oggi si fonda sull’economia e quindi sul continuo guadagno. Il cibo viene ormai considerato come una qualsiasi merce di scambio, ma in realtà è molto di più proprio perché fondamentale per la vita dell’uomo.
Lo spreco di cibo è un altro grave problema dei giorni nostri. Da una parte del mondo le persone muoiono di fame perché non hanno la possibilità di mangiare, a volte nemmeno di bere acqua potabile; dall’altra parte, troviamo l’eccesso. Gli Stati Uniti sono il classico esempio, con migliaia e migliaia di fast food nelle città e un altissimo tasso di obesità. Anche la presenza della nuova formula di ristoranti “all you can eat” contribuisce allo spreco, poiché la maggior parte del cibo messo nel piatto dai clienti non viene mangiato ma finisce nella spazzatura. Molti di questi ristoranti, proponendo prezzi molto bassi, offrono cibo di pessima qualità che è un grave rischio per la nostra salute.
In conclusione, alla domanda “siamo quel che mangiamo?” io rispondo che sì, ciò che mangiamo e le nostre abitudini alimentari si riflettono sul nostro corpo, sul nostro fisico e soprattutto sulla nostra salute. Sta a noi fare le scelte giuste per condurre una vita sana.