Negli ultimi anni si sta pensando sempre più a ridurre le emissioni di Co2 nell’atmosfera, e come sappiamo l’agricoltura è uno dei settori che inquinano di più. Non solo con l’uso di trattrici a gasolio ma anche con l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti che inquinano le falde acquifere e l’ambiente circostante.
Per ridurre questi fattori si sta avanzando verso l’impiego di droni, che con appositi software e apparecchiature riescono a effettuare trattamenti di precisione e effettuare scansioni delle colture per rilevare il loro stato di salute. Inoltre i droni sono dotati di motori elettrici, quindi si riesce a effettuare una lavorazione più ecologica e meno dannosa per l’ambiente non essendoci emissioni.
Questi droni utilizzano telecamere apposite per individuare qualsiasi tipo di differenza di colore sulle foglie delle piante, riuscendo a individuare con un semplice volo sul campo le zone colpite da parassiti. Questo permette di fare trattamenti mirati solo su certe aree del campo. Per esempio, una volta individuato il problema, tramite l’utilizzo di speciali serbatoi e ugelli posti sul drone si possono diffondere i fertilizzanti solo sulle aree interessate.
Inoltre, volando sopra le colture non ci sono danni da compattamento delle trattrici agricole e si riesce a farlo in molto meno tempo e con un minor dispendio di denaro e combustibili.
Mentre più recentemente si stanno studiando droni in grado di rilasciare poco alla volta insetti antagonisti per riuscire anche a coltivare usando trattamenti biologici. Con telecamere multispettrali, montate sempre su droni, si può scansionare l’intera coltura per vedere a che punto è la maturazione dei prodotti e capire quando è il momento giusto per raccogliere.
Per esempio come afferma questa pagina, si può utilizzare questa tecnologia nelle viti, meleti o altri tipi di frutteti, così da individuare i colori esatti dei frutti e le loro conseguenti caratteristiche produttive e avere una produzione più redditizia in quanto si sa con certezza la maturazione dell’intera superficie coltivata.
Parlando di costi, un drone vale sicuramente meno di una trattrice agricola anche di piccole dimensioni, i costi di mantenimento sono ridotti in quanto i droni non hanno bisogno di pagare tutte le spese che si sostengono con un mezzo. Un drone non consuma carburanti e anche se lo facesse si limiterebbero molto i consumi a causa delle loro dimensioni e del peso ridotto.
Quindi per un futuro più ecologico e meno inquinante, investire nei droni per l’agricoltura, secondo me, è una delle piccole cose che potrebbe riuscire a togliere una gran fetta di inquinamento nel settore agricolo.
Facciamo decollare più droni e usiamo meno i trattori!