Spesso per mancanza di voglia o per semplice pigrizia si tende a non praticare attività fisica. Io però penso che quando sopraggiunge quella sensazione di svogliatezza, si dovrebbe pensare che l’attività fisica è qualcosa di molto positivo per il nostro corpo, per la nostra mente e quindi per la nostra salute in generale.
Fare sport abitualmente, infatti, favorisce uno stile di vita sano, irrobustisce il cuore e l’apparato circolatorio, i tessuti vengono maggiormente irrorati di sangue con un conseguente rafforzamento di essi e con un incremento dell’elasticità, diminuendo la probabilità di essere vittima di strappi, crampi e infortuni in generale.
Una regolare attività fisica migliora anche l’efficienza del sistema immunitario, aiutando l’organismo a contrastare i virus e altri agenti nocivi, diminuisce ansia e stress, grazie a sostanze che vengono prodotte dal nostro cervello quando il nostro corpo è sotto sforzo, le endorfine, responsabili della sensazione di soddisfacimento successiva allo sforzo fisico.
Alla luce di queste informazioni, io penso che si dovrebbe considerare come opzione quella di “educare alla salute” i giovani, inserendo laboratori, ore di attività fisica all’interno delle scuole, fin dalla tenera età.
Dalla mia esperienza diretta, all’interno delle scuole (soprattutto superiori) le ore di scienze motorie, sono sempre abbastanza anonime, gli alunni in genere le prendono come delle ore di pausa, anziché prenderle con serietà, questo perché i professori stessi tendono ad evitare di svolgere una moltitudine di sport interessanti, che potrebbero avvicinare gli alunni in modo specifico a diverse attività.
Questo accade a causa della carenza di strumenti all’interno delle scuole, qualche volta la mancanza di una palestra vera e propria, come nel mio caso, che quindi rende ovvia come soluzione da parte del professore, quella di mollare ai ragazzi un pallone da calcio e lasciarli liberi di scorrazzare nella palestra (se compresa nel pacchetto) o nel cortile della scuola, lasciando che quei ragazzi poco interessati al calcio non facciano alcuna attività, e penso che ciò possa gravare sull’educazione degli alunni e sulla loro salute.
Secondo me, la formula vincente per ottenere una formazione di livello sportivo più completa per dei ragazzi, è quella che avevo alle scuole medie: in tre anni infatti i nostri professori oltre a farci svolgere le attività classiche (mezzo cooper, cooper, lancio del peso, salto in alto ecc…) organizzavano degli incontri che potevano durare mesi con dei ragazzi, esponenti di alcuni sport. In tre anni affrontammo molte attività, tra cui Ultimate frisbee, corsi di Karate/autodifesa, Ping pong e Rugby, di cui io mi innamorai, e che feci per i successivi 4/5 anni, a prova che gli sport che si affrontano in alcune scuole possono coinvolgere gli alunni fino al punto di far intraprendere loro un’attività sportiva di tipo agonistico, quindi in modo più serio e più impegnato sia dal punto di vista psichico che da quello ovviamente più fisico.
Con questo tipo di impostazione scolastica i giovani saranno invogliati a scegliere uno stile di vita attivo e non sedentario, eliminando gli elementi nocivi sia nell’alimentazione che nella sfera psichica e di conseguenza si svilupperanno delle generazioni più propense a svolgere attività sane per mente e corpo.
“Lo sport non costruisce la personalità, la rivela” (Heywood Hale Broun)