Il telefono è un oggetto che nell’ultimo decennio ha rivoluzionato la nostra vita ed il nostro modo di pensare. Il telefono ormai è considerato importantissimo nella vita di tutti i giorni; serve per telefonare, per messaggiare con persone che magari sono dall’altra parte del mondo, per cercare informazioni che ci servono in quell’esatto momento…
In media, secondo recenti studi, una persona accende il proprio telefono per circa 220 volte al giorno anche solo per guardare se ci sono notifiche oppure per guardare l’ora, e lo usa per circa 3 ore in tutto l’arco della giornata. Questi frequenti accessi sul nostro cellulare sono maggiormente dovuti ai nuovi “social”, quali: WhatsApp, Instagram, Facebook e molti altri che riescono a farci perdere circa 2 ore della nostra giornata.
Questo fenomeno potrebbe essere un nuovo problema tra la società, tant’è che si parla già di dipendenza. Possiamo prendere come esempio un reportage del tg5, dove veniva spiegato che un’intera famiglia passava ore ed ore sul proprio computer e sul proprio smartphone: avevano smesso di lavarsi, di cambiarsi e di mangiare; il tutto è venuto allo scoperto grazie alla figlia più piccola ed all’intervento dei vigili del fuoco.
Questa sindrome viene chiamata “hand-phone” che significa “telefono in mano” e recenti studi, documentati dal tgcom 24, parlano chiaro: milioni di italiani incorrono o fanno già parte di quel gruppo di persone che hanno sempre il cellulare in mano.
Diverso è il discorso se il proprio telefono lo si usa per motivi fondati, come per esempio: leggere mentre si aspetta alla fermata del pullman, informarsi su un qualcosa che ci serve, oppure telefonare se si ha davvero bisogno. Con ciò però non voglio dire che usare il telefono anche solo per sfogliare le pagine di Instagram, oppure giocare sia sbagliato, direi però che se lo si usa bisogna anche sapersi mettere un freno.
Ci si può giusticare dicendo che il telefono spesso si usa per far passare il tempo mentre si aspetta, oppure per postare foto di qualsiasi cosa si stia facendo, oppure per giocare con gli amici…
Secondo me però sarebbe bene che ogni tanto alzassimo la testa e magari fossimo più socievoli con la gente al nostro fianco anziché guardare il nostro cellulare.
In tutto ciò io penso di far parte di quel gruppo di persone che spesso accende il telefono anche solo per guardare se ci sono notifiche, ma mi ritengo ancora capace di parlare con i miei amici se sono con loro, e di divertirmi senza postare ogni tot. secondi una “Instagram-stories” per far vedere agli altri cosa io stia facendo, anche perché penso che se uno si stia divertendo per davvero in quel momento il suo primo pensiero non sia quello di mettere una storia, bensì penso sia quello di goderselo.
Invece non capisco proprio coloro che quando stanno litigando con qualcuno postano la loro conversazione con frasi che fungono da frecciatine contro il diretto interessato; forse sono io di vecchia moda ma secondo me sarebbe bene che queste cose rimanessero tra i due litiganti anziché farsi notare da tutti.
Però esistono delle soluzioni, semplici ma efficaci, e sarebbero principalmente sei: leggere, fare attività fisica, coltivare il proprio pollice verde, concedersi qualche sfizio, cucinare e stare in compagnia. Queste attività secondo la ricercatrice Silvia Soligon possono distogliere la nostra attenzione dai cellulari.
Questa mia tesi potrebbe essere utile per far capire, compreso a me stesso, che i cellulari possono causare una grave dipendenza, come nell’esempio di prima, e consiglierei di avere più riguardo verso i bei momenti che spesso ci passano davanti ma che purtroppo non non ci godiamo perché siamo impegnati ad usare il nostro cellulare.