
Chi tra di noi sentendo “We will rock you” non ha tenuto il ritmo con mani e gambe come se fosse un batterista davanti al suo pubblico? Secondo ultimi sondaggi fatti dal sito Subito.it, infatti la batteria è il secondo strumento più venduto sul sito, con una fascia d’età che parte dai piccoli batteristi di cinque anni fino ad arrivare a chi ha più di sessant’anni. Da qualche anno però il mondo dei batteristi si è diviso in due: chi è a favore della batteria elettronica e chi invece consiglia ai nuovi appassionati di questo strumento di rimanere sul classico comprando una batteria acustica.
Io sono per la batteria elettronica.
I fattori che giocano a favore di questa batteria sono molti:
il primo è la grandezza, la batteria elettronica occupa decisamente meno spazio, si può smontare facilmente quando non si usa, e il telaio a cui sono attaccati i pad (tamburi e piatti della batteria elettronica) si ripiega su se stesso occupando uno spazio minimo. Gli stessi pad sono molto più piccoli dei tamburi così da ridurre l’ingombro. Nonostante anche la batteria acustica si possa smontare i suoi componenti sono molto ingombranti.
Il secondo motivo è il rumore, come tutti sappiamo il rumore della batteria acustica è molto invasivo, e potrebbe urtare la pazienza dei vicini (parlo per esperienza personale). La batteria acustica ha una gestione molto più comoda del suono: il suono viene emesso tramite un jack che si può collegare a delle casse se si suona ad un concerto, o semplicemente a delle cuffie così che solo il batterista sente cosa suona. Per eliminare del tutto il suono con la batteria acustica la faccenda si fa più complicata e decisamente più costosa, chi se lo può permettere fa insonorizzare una stanza, che è il metodo più efficace o se no ci sono anche dei trucchetti meno dispendiosi, come mettere delle coperte nei tamburi,comprare pelli studiate apposta per essere meno rumorose o togliere le pelli inferiori nei tamburi ma il suono non verrà mai comunque eliminato del tutto soprattutto i bassi che sono quelli più fastidiosi.
Il terzo motivo è la versatilità, tramite un computer si può modificare il suono di ogni singolo pad, per assurdo mettere anche il verso di un animale. Nella batteria acustica invece si è vincolati ai suoni che producono i tamburi.
Il quarto motivo è l’accordatura. Nella batteria elettronica questa fase non esiste dato che il suono è controllato da una centralina quindi rimane sempre lo stesso anche dopo svariate ore di utilizzo, mentre nella sua rivale l’accordatura è fondamentale. La difficoltà dell’accordatura in questo strumento sta nel fatto che non ci sono note giuste a cui fare riferimento come negli altri strumenti, ma è molto soggettiva e spesso il suono desiderato è molto difficile da trovare.
Il quinto motivo è il costo, diretto e indiretto. Per costo diretto intendo il vero e proprio costo della batteria, infatti una batteria acustica professionale con qualità dei materiali buona (legno, ferro e pelli) costa tra i mille e i duemila euro, mentre per una batteria elettrica il costo è decisamente inferiore, tra i quattrocento e i seicento euro. Per costo indiretto, invece intendo le bacchette che essendo fatte in legno quando sbatto sui piatti o sui bordi dei tamburi della batteria vecchio stile si rompono ed il costo per quanto possa sembrare basso ( tra i 10 e i 20 euro) a lungo andare inizia a diventare una spesa elevata.
Una piccola nota negativa della batteria elettronica è che essendo fatta principalmente in plastica è un po’ fragile, e spesso e volentieri i batteristi quando suonano non vanno tanto per il sottile.
Con questo non voglio dire che la batteria acustica debba sparire dalla scena della musica mondiale, io stesso ne possiedo uno e sono consapevole che le qualità del suono è più elevata, ma che valutando i pro e i contro delle batterie quella elettronica risulta più funzionale sotto la maggior parte degli aspetti.