“LA CITTÀ DI LEONIA RIFÀ SE STESSA TUTTI I GIORNI: OGNI MATTINA LA POPOLAZIONE SI RISVEGLIA TRA LENZUOLA FRESCHE, SI LAVA CON SAPONETTE APPENA SGUSCIATE DALL’INVOLUCRO, INDOSSA VESTAGLIE NUOVE FIAMMANTI, ESTRAE DAL PIÙ PERFEZIONATO FRIGORIFERO BARATTOLI DI LATTA ANCORA INTONSI, ASCOLTANDO LE ULTIME FILASTROCCHE DALL’ULTIMO MODELLO D’APPARECCHIO.”
Così Italo Calvino attraverso questa città immaginaria descrive una realtà molto presente al giorno d’oggi: il fenomeno del consumismo.
Per consumismo si intende quel fenomeno economico-sociale nato nelle città industrializzate in cui le persone acquistano beni non per bisogni primari ma per soddisfare i propri vizi e piaceri.
Un esempio sono le famiglie ricche che a ogni uscita di nuovi smartphone, televisori, macchine, frigoriferi buttano il bene che possiedono e acquistano il modello nuovo non perché il precedente sia completamente rotto o danneggiato ma solo perché lo ritengono obsoleto senza badare alle conseguenze che poi ne deriveranno.
Consumismo sempre più però è associato alla parola progresso economico, perché ovviamente più la gente compra, più soldi spende, più le aziende producono e guadagnano. E’ proprio così che l’economia globale funziona e gira; probabilmente per la maggior parte della popolazione ciò è tutto molto bello, tutto funziona, non ci sono problemi e la società va avanti, si evolve, quindi comprare tanto e spropositatamente equivale a stare bene. Ma perché per le persone comprare in modo esagerato è bene e non provoca conseguenze?
Tutte le persone tutti i giorni sono influenzate da quello che hanno intorno fenomeni atmosferici, persone, pubblicità:
“IL RISULTATO È QUESTO: CHE PIÙ LEONIA ESPELLE ROBA PIÙ NE ACCUMULA; LE SQUAME DEL SUO PASSATO SI SALDANO IN UNA CORAZZA CHE NON SI PUÒ TOGLIERE; RINNOVANDOSI OGNI GIORNO LA CITTÀ CONSERVA TUTTA SE STESSA NELLA SOLA FORMA DEFINITIVA: QUELLA DELLE SPAZZATURE D’IERI CHE S’AMMUCCHIANO SULLE SPAZZATURE DELL’ALTROIERI E DI TUTTI I SUOI GIORNI E ANNI E LUSTRI”
Il vero problema del consumismo è un altro: cioè tutti i prodotti che vengono gettati dove vanno a finire?
Come scrive Calvino tutto ciò che è stato gettato si accumula e si accumula creando discariche a cielo aperto, all’interno dei centri urbani. Non è una novità che i rifiuti siano sparsi in giro senza nessun ritegno o alcuna preoccupazione per l’inquinamento o la malasanità causata da essi.
Questi rifiuti vengono lasciati sparsi o accumulati per le città e quando vengono prelevati da aziende addette allo smaltimento o da imprese malavitose sono scaricati in grandi buche fatte in precedenza e seppelliti per sempre. Degradandosi questi oggetti rilasciano tossine e prodotti inquinanti che vengono assorbiti dal terreno e alla prima pioggia vengono dilavati, e trasportate nei terreni circostanti. Ma non è finita qua: queste sostanze inquinanti presenti nei terreni vengono assorbite dalle piante da cui poi noi trarremo il cibo per il nostro sostentamento.
Il consumismo è il motore che ci lega al progresso economico e tecnologico ma anche il peggior nemico per la nostra salute e per la salute dell’ambiente poiché per produrre le nuove tecnologie le aziende rilasciano nell’aria gas e sostanze inquinanti che nuociono all’equilibrio dell’ambiente. Accumulandosi, queste causano innalzamento di temperature con conseguenti disastri ambientali, portando alla morte di persone e specie animali.