Sono stato molto fortunato da questo punto di vista. Da sempre con i miei genitori abbiamo fatto un viaggio all’anno se non due.
Quando ero piccolo non capivo l’importanza del viaggiare, ma crescendo ne ho appreso l’utilità. Mentre viaggi hai modo di scoprire nuove culture, stili di vita, lingue, architetture differenti e cibi diversi. Mi ha aiutato molto girare l’Europa per il fatto che si impara anche ad orientarsi.
Le città che ho visitato sono molte, ma quella che mi ha proprio aperto la mente sul mondo è stata Atene. Atene è la capitale della Grecia, appena arrivato nella città mi sembrava una come tante altre, ma entrato nel centro ho subito capito che c’era qualcosa di diverso.
Le persone parlavano una lingua differente dalla mia, il modo di vestirsi era alternativo, variegato, anche il fatto del fuso orario mi aveva spiazzato un pochino. Ho notato anche un certo livello di povertà e vagabondaggio delle persone. L’attenzione che devi prestare è molta, quando si è in città così grandi, dove ci sono molte persone che ti stanno attorno, però non bisogna nemmeno stare con l’ansia che ti succeda qualcosa perché se no non si riesce a godersi e visitare le attrazioni i monumenti della città.
Purtroppo non tutti hanno la possibilità di viaggiare, ma ci sono dei viaggi organizzati dall’Erasmus finanziati dell’Unione Europea. L’anno scorso in estate ho sfruttato questa opportunità, sono andato dieci giorni in Portogallo a Viseu con l’Eufemia ed eravamo 4 ragazzi italiani e altri provenienti da 7 paesi europei e mi è molto piaciuto. Per chi avesse questa opportunità la consiglio vivamente, perché si impara tanto e si vedono cose di cui hai sentito parlare o letto sui libri o in televisione nei documentari.
Ad esempio ho avuto la fortuna di rivedere dal vivo molte cose (quadri, monumenti, statue, dipinti, affreschi ecc..) che avevo studiato sui libri. Un posto molto famoso è l’Ermitage di San Pietroburgo, dove ho avuto modo di rivedere molte cose che ho elencato, e anche il Moma di New York.
Provo tante emozioni viaggiando, per il semplice motivo che riesco a rilassarmi e capire che comunque le cose che ci stanno attorno sono parecchie e potrà sembrare strano, ma a me ha aiutato tantissimo. Inoltre è utile anche per il lavoro, per imparare una nuova lingua, per fare nuove conoscenze.
Ora che ho iniziato il ciclismo ho la possibilità di girare nuovi posti e scoprire paesi e borghi che non avevo mai visto o di cui non avevo mai sentito parlare.
Viaggiare sembra una cosa impossibile, difficile da fare, quando parlo di questo argomento mi viene spesso risposto: ”ma io sto bene dove sono, ho tutto il necessario per vivere.” A me fa pensare che le persone che dicono così non sono motivate a scoprire nuovi confini, orizzonti, ogni volta mi lascia un po’ di malinconia, amarezza.
Viaggiare è spensieratezza, fusi orari, emozioni, preoccupazioni, gioie, rischio, quindi vi ho convinto a provare a mettere il naso fuori dalla porta?