Martedì 8 gennaio 2019 sono andato con mio fratello a farmi il primo tatuaggio, che la mia famiglia ed io abbiamo fatto assieme: la scritta “ohana”, che in hawaiano significa famiglia; con delle differenze e stili diversi l’uno dall’altro.
Ero molto agitato perché era la prima volta che andavo da un tatuatore e non sapevo quanto facesse male. A parer mio il dolore è relativo e dipende anche dal posto in cui lo si fa: io ad esempio non ho sentito dolore ma solo fastidio, e ho dovuto resistere perché se ti muovi il tatuaggio sbava o rischia di venire male.I Il tatuatore era molto simpatico e ci teneva impegnati parlando, ridendo e scherzando, cosa che con gli sconosciuti mi viene difficile.
Il costo dei tatuaggi può essere molto elevato a seconda della grandezza o di quanto colore deve usare: il mio è costato 150€ ed è durato un’ora e dieci minuti, nulla in confronto al tatuaggio di mio fratello, più lungo, durato circa 8 ore di fila.
In molte culture i tatuaggi hanno specifici significati, ad esempio l’arte dei tatuaggi giapponesi risale circa al 1600. Inizialmente in Giappone i tatuaggi venivano usati per marchiare i ladri o i delinquenti. Ancora oggi in crtoc casi i tatuaggi in Giappone sono visti come un appartenenza a determinati gruppi criminali, come alla yakuza, che sarebbe la mafia giapponese.
Nel mondo di oggi i tatuaggi sono visti in maniera negativa, ad esempio molte ditte di lavoro non assumono persone con tatuaggi visibili, o magari chiedono di coprirsi con le maniche lunghe. Io sono d’accordo con queste idee, ma penso che se un tatuaggio ha un bel significato, e non frasi provocatorie o disegni scurrili si potrebbe passare sopra a questo tema, ovviamente non esagerando tatuandosi tutto il corpo come alcune persone.